La storia di Sarai: Da dubbiosa a sviluppatrice di software presso OpenSolar

Posted 7 Marzo 2025
Woman sat on wall overlooking sea in Greece

Parte della nostra serie “Accelerare l’azione” per la Giornata internazionale della donna 2025

Quando immagini uno sviluppatore di software, cosa ti viene in mente? Per Sarai Perez, l’immagine con cui è cresciuta non le assomiglia affatto.

“Qualche anno fa, pensando al tipo di persona che lavora come programmatore, non ho mai immaginato qualcuno come me. Ti immagini un ragazzo bianco californiano prodigio, non una ragazza a caso del Messico in un internet café”.

Il dubbio su se stessa era profondo. Infatti, Sarai evitava attivamente di studiare informatica perché pensava che sarebbe stato troppo difficile, non perché non ne avesse interesse, ma perché l’immagine di chi è nel settore tecnologico non la comprendeva.

“Mi pento di non aver studiato informatica perché avevo troppa paura di non riuscire a laurearmi se avessi cercato di studiare qualcosa di troppo difficile per me”.

Questa paura – di non appartenere, di non essere abbastanza – è qualcosa che Sarai sa che troppe donne provano quando prendono in considerazione una carriera in ambito STEM.

Oggi, in qualità di sviluppatrice software presso OpenSolar, Sarai non solo fa parte del futuro dell’industria solare, ma sta anche riscrivendo il suo ruolo nel settore tecnologico.

“Sono molto orgogliosa di aver acquisito competenze che mi permettono di essere indipendente e di prendermi cura di me stessa in qualsiasi parte del mondo. Soprattutto per le donne, l’indipendenza è estremamente importante”.

Ma la visione di Sarai per il futuro delle STEM e del solare va oltre il genere. Crede che il vero progresso consista nel considerare le persone come individui, non solo come statistiche o etichette.

“La cosa che mi piacerebbe vedere in futuro è che gli esseri umani prendano maggiormente in considerazione la possibilità di classificare gli altri e noi stessi. Le nostre caratteristiche individuali hanno un impatto molto più grande di quelle demografiche, eppure spesso ci basiamo su statistiche generali quando prendiamo decisioni che danno forma al nostro mondo”.

Questa mentalità, che dà valore all’individualità piuttosto che ai presupposti, dà i consigli che lei stessa dà a chi è più giovane e a tutte le donne che si chiedono se il loro posto è nel settore tecnologico:

“Sembra difficile da credere, ma se vuoi qualcosa abbastanza a lungo, riuscirai a ottenerne almeno una versione. Non sottovalutare il potere della perseveranza e del duro lavoro e ricorda che tutti cadono da cavallo. L’importante è tornare in sella”.

Mentre OpenSolar celebra la Giornata Internazionale della Donna, storie come quella di Sarai ci ricordano che l’accelerazione dell’azione inizia cambiando l’immagine di chi appartiene e sfidando l’abitudine di incasellare le persone in categorie predefinite. Il vero progresso avviene quando diamo spazio a tutte le storie individuali.

Leggi gli altri articoli della serie IWD2025.